[Repost] un centenario rosa smorto

[Repost editato da confindustrial]

e’ iniziato il Giro d’italia del centenario.
ed e’ un Giro di merda. costruito tutto su una spettacolarita’ fasulla, improntato sull’avere grandi nomi, che alla fine dei conti mancano i due veri fuoriclasse delle corse a tappe (Contador ed Evans) ed e’ difficile bilanciarli con due gregari ben invecchiati (Sastre e Leipheimer), il ritorno di Armstrong, e il solito manipolo di corridori locali, per quanto aitanti possano essere.
la spettacolarita’, quando non la danno i corridori, pero’ la puo’ dare il percorso, ed e’ questo cio’ che piu’ deve aver impaurito la Gazzetta, altrimenti non si spiegherebbero scelte cosi’ idiote. lo spettacolo e’ una bella corsa, non e’ piazzare tappe a caso in luoghi stravaganti on un kilometraggio casuale… o meglio, e’ spettacolare come vedere Giuliano Ferrara nudo (o anche peggio, Auro Bulbarelli). stravagante, stupefacente forse, sicuramente raro da vedersi… ma fa schifo.
questo e’ il Giro del centenario che ci aspetta.

in un Giro cosi’ di basso profilo, la soddisfazione maggiore si puo’ solo trarre dallo sputtanamento.


tutti dicono Basso vs. Leipheimer, io non ne vado cosi’ certo. ovvio e’ che Ivan "Birillo" Basso sia il favorito numero uno. perche’ al di la’ delle qualita’, e’ intorno alla sua "ripulitura" che si gioca una grossa parte dell’investimento sul ciclismo italiano.
la ripulitura di Birillo e’ iniziata da mesi, forse anni… e’ iniziato il giorno stesso della sua confessione all’antidoping, quando la Gazzetta passo’ un deciso colpo di spugna su un anno di scuse patetiche e atteggiamenti da bullo di quartiere, per decantare la faccia pulita del corridore pentito…  il rilancio di Birillo e’ stato costante: articoli mensili su come si allena bene Birillo, su come cresce bene la figlia di Birillo, sui progetti di beneficienza di Birillo, su Birillo che va in Africa, ecc… sembrava di leggere un almanacco di walt disney…
tutto cio’ non puo’ che disvelare un piano d’immagine potente: il Giro del centenario, quello in cui torna Lance "il miracolato" viene vinto dalla faccia del ciclismo pulito, quello che ha sbagliato (ma pochino pochino, eh…), si e’ pentito ed ora vince davanti a tutti, perche’ si puo’ vincere anche puliti. talmente banale da essere drammaticamente realistico.
ecco, da questo Giro non si puo’ che desiderare una sola cosa: lo sputtanamento di tutto cio’.

sui favoriti di questo Giro ne ha gia’ scritto bene (as usual) cyclingnews.
i nomi sono quelli, non ci si scappa: si puo’ forse aggiungere Pelizzotti e togliere Siutsou, nulla piu’.
ma il percorso e’ talmente idiota che e’ difficile anche inquadrare un favorito vero e proprio. ce ne sarebbe stato uno, in tempi recenti: Savoldelli. purtroppo si e’ ritirato alla fine della stagione scorsa, probabilmente non conosceva questo percorso.
un corridore alla Savoldelli sarebbe stato l’ideale perche’ questo Giro si vince tanto a cronometro e tantissimo in discesa, mentre per gli scalatori puri le occasioni ci sono ma poche, pochissime per fare distacchi pesanti (ma chi li fa piu’ i distacchi pesanti al giorno d’oggi?).
 
la cronosquadre iniziale per pesare doveva essere lunga il doppio. cosi’ lascera’ distacchi lievi, importanti piu’ mentalmente che altro. le alpi non ci sono: san Martino di Castrozza tagliera’ fuori solo chi e’ in ritardissimo di condizione; piu’ selezione la fara’ l’Alpe di Siusi… ma chi si e’ presentato qui per vincere, alla 5a tappa avra’ ancora le gambe per reggere una salita dura, l’unica della tappa in una frazione perdipiu’ abbastanza breve. la Cuneo-Pinerolo non era estrema nemmeno ai tempi di Coppi, l’unica selezione la fara’ la lunghezza, ma al traguardo ci arriveranno in 20.
gli unici che possono pagare le alpi sono Armstrong, che e’ fuori preparazione, e Cunego, che quando le gambe non girano prende distacchi compromettenti. ma e’ poco sforzo, contenibile per tutti.
 
bisogna aspettare giovedi’ 21, quindi, per la prima resa dei conti. in questo Giro le tappe decisive sono due soltanto, ma la crono delle Cinque Terre lo e’ in assoluto: 60 km di crono non si vedevano nemmeno al Tour ai tempi di Indurain, su un percorso cosi’ duro e nervoso poi ci vorra’ non solo forza di gambe ma una lucidita’ assoluta. 
qua si decide il Giro per meta’ dei pretendenti.
Armstrong: se e’ uscito decentemente dai primi 10 giorni, qui puo’ guadagnare qualcosa di importante.
Sastre, Cunego, Simoni e Di Luca: qua’ possono perdere tutto, ma se contengono i danni il resto e’ roba per loro.
 
e in un percorso cosi’ stupido ci sta pure che il "tappone" di montagna decisivo del Giro si svolga tutto sull’appennino marchigiano. la Pergola – Monte Petrano (lunedi’ 25) e’ il giorno in cui si chiudono i conti: chi si stacca qui perde i minuti, chi ha gambe puo’ fare i numeri. e’ il giorno buono per gli scalatori veri di questo Giro, ma arrivera’ con parte dei conti gia’ chiusi.
il giorno dopo si riposa e poi si arriva in relax. la tappa del Blockhaus e’ "finta", nel senso che in 80 km non si combina nulla… e a quanto pare al Blockhaus nemmeno si arrivera’, ma si concludera’ qualche km piu’ a valle (su questo ci sarebbe molto da dire: su un’organizzazione che annuncia questa tappetta idiota in cui e’ solo l’arrivo che conta senza aver verificato precedentemente se quell’arrivo sia fattibile…).
folklore e’ l’arrivo sul Vesuvio, a meno di cotte o di imprese disperate.
folklore ancora di piu’ la crono finale di Roma… che e’ lunga poco piu’ di un prologo, l’ultimo colpo della fantasia lisergica di Zomegnan e’ questo: l’epilogo.
 
 
tirando le somme e le stellette, chi va a giocarsi questo Giro?
 
"Birillo" Basso (*****) e’ lo strafavorito dalle gambe, dai giornali, dagli organizzatori… ora pero’ deve pedalare. se non sbaglia nulla per batterlo ci vuole un’impresa.
spiace che divida la squadra con lui Pelizzotti (***), perche’ l’anno scorso ha finalmente fatto un Giro bellissimo e si sarebbe meritato di provarci… a crono e’ migliorato molto e su questo percorso avrebbe potuto dire la sua. non gli resta che gufare una crisi di Birillo…
Leipheimer (****) e’ il grande sfidante accreditato, ma deve dimostrare di poter vincere una corsa a questo livello. dalla sua ha la squadra piu’ forte, o quasi, con l’incognita Armstrong (**) e il promettente Brajkovic (**). Lance avrebbe potuto giocarsi un podio senza l’infortunio, ora se arrivasse davanti sarebbe un fenomeno (e lo e’, si sa) ma sarebbe anche un Giro in cui tutti vanno piano. e’ gia’ successo. piu’ probabilmente cerchera’ di prendere la maglia rosa alla crono squadre e poi via di giorno in giorno…
Menchov (****) e’ la vera alternativa ai due nomi top: se dopo le Cinque Terre e’ tra i primi puo’ vincere davvero. rischia pero’ molto con una squadra decisamente di basso livello.
Cunego (**) nei grandi giri non e’ piu’ troppo credibile, sta a lui smentire i pronostici facedosi trovare davanti dopo le Cinque Terre. potrebbe finire a fare il gregario, male, per Bruseghin (**), gia’ sul podio l’anno scorso e favorito dal tracciato.
"Gibo" Simoni (***) ci riprova ancora una volta e ha dalla sua parte una tenacia senza eguali e una squadra di mestieranti da Giro d’italia di esperienza incredibile. e’ difficilissimo che vinca, pero’ qualche scherzetto prova a farlo di sicuro… magari verso Faenza.
Sastre (**), arriva al Giro molto lontano dal top della forma, e non ha cosi’ tanti giorni per raggiungere quel livello, sempre che voglia raggiungerlo prima di luglio…
Garzelli (***) puo’ essere il vero outsider: e’ vecchio e da qualche anno non rende piu’ ai suoi livelli. pero’ va forte in montagna e tiene bene a crono. e il suo Giro l’ha vinto contro il tempo.
Danilo Di Luca (**), il piu’ genuino tra i grandi nel Giro di Birillo, fa storia a se’ su queste strade. correra’ con il cuore aperto dalla ferita abruzzese, a cui cerchera’ di dedicare un omaggio oltre che sostenere una raccolta fondi. il percorso e’ il peggio possibile per lui, che a crono va piu’ lento che a piedi. dovra’ fare qualche follia, ma e’ abbastanza pazzo per provarci. 
cyclingnews indica pure Siutsou (*), una scelta abbastanza azzardata, mentre sara’ interessante vedere come andra’ il suo compagno di squadra Lokvist (*). e’ tra le piu’ belle promesse del ciclismo odierno e corre con una squadra che di suo e’ fortissima ma sara’ votata tutta per le volate di Cavendish. ragionevolmente.
volendo puntare a vincere soldi dal nulla, si puo’ giocare da folli su Valjavec (*) o il suo compagno Vladimir Efimkin, che puntera’ tanto sulle vittorie di tappa, su Kiryienka o su "Purito" Rodriguez (*, da rivedere dopo le Cinque Terre…). soprese assolute Tom Danielson della Garmin e soprattutto Jurgen van Goolen della Saxo, che ha davvero qualita’ da scoprire.