tratto da: http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4243850
Fatti Catania: ultra` `Morti?Pochi in percentuale`
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(AGM-DS) – Milano, 6 febbraio – Nomi e cognomi in questi casi non se ne fanno. Pero` e` giusto anche sentire chi vive, o ha vissuto la realta` della curva. Cosi`, dopo i tragici fatti di Catania, Datasport e` andata a sentire chi della curva ha respirato per anni l’acre odore dei fumogeni. Ne` nomi, ne` iniziali: chi ci risponde preferisce farsi denominare ‘ex assiduo frequentatore della Curva Sud del Milan’.
Le sue risposte pero` sono dirette, senza giri di parole, lontane dalla ricorrente ipocrisia che ha spesso riempito i media negli ultimi giorni.
Le sue risposte pero` sono dirette, senza giri di parole, lontane dalla ricorrente ipocrisia che ha spesso riempito i media negli ultimi giorni.
Cosa pensa di quello che e` successo?
”Io dico che se un capo ultra` potesse fare il Ministro dell’Interno per un mese il problema sarebbe debellato in un mese. Chiunque sa cosa succede in curva, ci sono molti modi per saperlo, tra cui quello degli infiltrati. Non bisogna aspettare che le mucche siano scappate dal recinto. Chi sono i capi lo sa la polizia e lo sanno le societa`. Del resto, quando nei club stessi ci sono dipendenti che in realta` sono ultras pagati e stipendiati, e` ovvio che la societa` lo sappia. In Serie A, se si eccettuano Fiorentina e Livorno, e in misura minore la Lazio , non c’e` club che non abbia un rapporto diretto con gli ultras. In effetti la tifoseria della Lazio era molto legati a Cragnotti, mentre ora Lotito gli ha detto di non ‘rompere’. Per questo fanno ‘casino’, non perche` la Lazio magari non vince, ma perche` non prendono piu` una lira. Non conosco invece l’attuale situazione in casa Juventus: di sicuro, fino a che c’erano Moggi e Giraudo so che la societa` dava moltissimi biglietti omaggio alla curva. E, rivendendoli, si puo` solo immaginare quanti soldi ci abbiano fatto quelli che ne hanno gestito la vendita”.
Da parte degli ultras c’e` sempre stata una dura opposizione al decreto Pisanu.
”In realta` il decreto Pisanu non e` mai stato veramente applicato: pensi che i biglietti che vengono dati agli ultras non hanno scritto alcun nome, ma solo quello del club di appartenenza. Comunque io non sono assolutamente un ultras pentito. Non sono un santo ma non ho mai fatto nulla di cui dovermi vergognare. Nella curva del Milan il discorso era molto semplice, allora: noi non andavamo per menare le mani, ma se qualcuno veniva a cercare problemi, con noi li trovava. La curva del Milan era fino a poco tempo fa una delle ultime isole felici. C’era veramente ‘democrazia’ all’interno e nessuno ci guadagnava una lira, tanto che alla fine dell’anno si metteva via una barcata di soldi, che venivano utilizzati per fare beneficenza, oppure per pagare le trasferte di chi non poteva. La ‘ricchezza’ della curva veniva insomma distribuita a tutti”.
Pensa che, dopo quello che e` successo a Catania, gli ultras saranno tagliati fuori dal mondo del calcio? E se si`, quale sara` la reazione?
”Il mondo degli ultras, di questo tipo di ultras, credo sia destinato a finire a breve. Diciamo che ormai e` diventata una ‘mafia’ dentro lo stadio. Ci mancava giusto il morto, per di piu` un poliziotto, per cui questo ha destato molta piu` impressione rispetto a che se fosse morto un cittadino normale. Ora dipende dalle leggi che faranno. Se applicheranno le leggi inglesi ti faranno scappare la voglia di andare allo stadio. In Inghilterra, se uno ha il posto numero 1, non puo` nemmeno alzarsi per andare a salutare quello che e` seduto al posto numero 10, ma al massimo puo` muoversi di un posto. Se pero` gli ultras saranno furbi e magari sanno che cos’e` la ‘realpolitik’, all’inizio abbasseranno un po’ le orecchie e con calma cercheranno di ricostruirsi un’immagine. Del resto lo devono fare, altrimenti chi ci guadagna piu`? Non ci sarebbe piu` mercato delle sciarpe, dei gadget e di molto altro ancora. Per poter continuare conviene stare zitti. Non credo pero` che in Italia il mondo degli ultras abbia gente con una ‘testa’ per poter fare una riunione e dire ‘diamoci una calmata’. Eppure adesso ci sono gruppi che perfino non si attaccano piu` l’uno con l’altro per non ‘rovinarsi la piazza’ e trovarsi poi la polizia tra i piedi”.
Sospensione del campionato e partite a porte chiuse: e` d’accordo?
”E’ allucinante e ipocrita. Ma saranno gli stessi presidenti a dire fra due domeniche che ci stanno perdendo troppi miliardi. Il mondo del calcio e` talmente grande e tocca talmente tante persone che non e` pensabile chiuderlo: chi lo racconta poi a Sky, che ha investito fior di soldi, che il calcio non c’e` piu`?”.
Ci saranno in futuro altri Catania-Palermo?
”Nel breve no, ma nel futuro si` perche` da che mondo e mondo certe situazioni fanno comodo a tutti, anche alla polizia. In una societa` perfetta la polizia non avrebbe ragione di esistere, invece cosi` puo` disporre di grande potere. Nel 1986 ci fu una riunione tra ultras del Milan e dell’Inter per fare cessare le violenze ai derby. Da allora in effetti non e` successo piu` nulla, eppure perche` per ogni derby ci sono oltre mille poliziotti in assetto di guerra? Ma se lo sanno anche i sassi che al derby nessuno si tira un coriandolo…”.
Per cui dobbiamo rassegnarci ai morti?
”Statisticamente, per quello che succede ogni domenica, e per quello che io ho visto portare dentro agli stadi, in Italia ci sono pochissimi morti. Ho visto sprangate, volare sassi, mattoni, azioni di squadrismo. In Serie A, se si eccettua Spagnolo a Genova, nel 1995, poi non e` piu` successo nulla. In ogni caso la cultura dello sport deve partire dalla base. Quando vedi un calciatore che cade simulando e si dice alla ‘Domenica Sportiva’ che e` stato ‘furbo’ e non ‘ladro’… si parte anche dai giornalisti che sanno e non parlano, come nel caso Moggi. Tutto sta bene a tutti, poi quando scappano i buoi…”
”Io dico che se un capo ultra` potesse fare il Ministro dell’Interno per un mese il problema sarebbe debellato in un mese. Chiunque sa cosa succede in curva, ci sono molti modi per saperlo, tra cui quello degli infiltrati. Non bisogna aspettare che le mucche siano scappate dal recinto. Chi sono i capi lo sa la polizia e lo sanno le societa`. Del resto, quando nei club stessi ci sono dipendenti che in realta` sono ultras pagati e stipendiati, e` ovvio che la societa` lo sappia. In Serie A, se si eccettuano Fiorentina e Livorno, e in misura minore la Lazio , non c’e` club che non abbia un rapporto diretto con gli ultras. In effetti la tifoseria della Lazio era molto legati a Cragnotti, mentre ora Lotito gli ha detto di non ‘rompere’. Per questo fanno ‘casino’, non perche` la Lazio magari non vince, ma perche` non prendono piu` una lira. Non conosco invece l’attuale situazione in casa Juventus: di sicuro, fino a che c’erano Moggi e Giraudo so che la societa` dava moltissimi biglietti omaggio alla curva. E, rivendendoli, si puo` solo immaginare quanti soldi ci abbiano fatto quelli che ne hanno gestito la vendita”.
Da parte degli ultras c’e` sempre stata una dura opposizione al decreto Pisanu.
”In realta` il decreto Pisanu non e` mai stato veramente applicato: pensi che i biglietti che vengono dati agli ultras non hanno scritto alcun nome, ma solo quello del club di appartenenza. Comunque io non sono assolutamente un ultras pentito. Non sono un santo ma non ho mai fatto nulla di cui dovermi vergognare. Nella curva del Milan il discorso era molto semplice, allora: noi non andavamo per menare le mani, ma se qualcuno veniva a cercare problemi, con noi li trovava. La curva del Milan era fino a poco tempo fa una delle ultime isole felici. C’era veramente ‘democrazia’ all’interno e nessuno ci guadagnava una lira, tanto che alla fine dell’anno si metteva via una barcata di soldi, che venivano utilizzati per fare beneficenza, oppure per pagare le trasferte di chi non poteva. La ‘ricchezza’ della curva veniva insomma distribuita a tutti”.
Pensa che, dopo quello che e` successo a Catania, gli ultras saranno tagliati fuori dal mondo del calcio? E se si`, quale sara` la reazione?
”Il mondo degli ultras, di questo tipo di ultras, credo sia destinato a finire a breve. Diciamo che ormai e` diventata una ‘mafia’ dentro lo stadio. Ci mancava giusto il morto, per di piu` un poliziotto, per cui questo ha destato molta piu` impressione rispetto a che se fosse morto un cittadino normale. Ora dipende dalle leggi che faranno. Se applicheranno le leggi inglesi ti faranno scappare la voglia di andare allo stadio. In Inghilterra, se uno ha il posto numero 1, non puo` nemmeno alzarsi per andare a salutare quello che e` seduto al posto numero 10, ma al massimo puo` muoversi di un posto. Se pero` gli ultras saranno furbi e magari sanno che cos’e` la ‘realpolitik’, all’inizio abbasseranno un po’ le orecchie e con calma cercheranno di ricostruirsi un’immagine. Del resto lo devono fare, altrimenti chi ci guadagna piu`? Non ci sarebbe piu` mercato delle sciarpe, dei gadget e di molto altro ancora. Per poter continuare conviene stare zitti. Non credo pero` che in Italia il mondo degli ultras abbia gente con una ‘testa’ per poter fare una riunione e dire ‘diamoci una calmata’. Eppure adesso ci sono gruppi che perfino non si attaccano piu` l’uno con l’altro per non ‘rovinarsi la piazza’ e trovarsi poi la polizia tra i piedi”.
Sospensione del campionato e partite a porte chiuse: e` d’accordo?
”E’ allucinante e ipocrita. Ma saranno gli stessi presidenti a dire fra due domeniche che ci stanno perdendo troppi miliardi. Il mondo del calcio e` talmente grande e tocca talmente tante persone che non e` pensabile chiuderlo: chi lo racconta poi a Sky, che ha investito fior di soldi, che il calcio non c’e` piu`?”.
Ci saranno in futuro altri Catania-Palermo?
”Nel breve no, ma nel futuro si` perche` da che mondo e mondo certe situazioni fanno comodo a tutti, anche alla polizia. In una societa` perfetta la polizia non avrebbe ragione di esistere, invece cosi` puo` disporre di grande potere. Nel 1986 ci fu una riunione tra ultras del Milan e dell’Inter per fare cessare le violenze ai derby. Da allora in effetti non e` successo piu` nulla, eppure perche` per ogni derby ci sono oltre mille poliziotti in assetto di guerra? Ma se lo sanno anche i sassi che al derby nessuno si tira un coriandolo…”.
Per cui dobbiamo rassegnarci ai morti?
”Statisticamente, per quello che succede ogni domenica, e per quello che io ho visto portare dentro agli stadi, in Italia ci sono pochissimi morti. Ho visto sprangate, volare sassi, mattoni, azioni di squadrismo. In Serie A, se si eccettua Spagnolo a Genova, nel 1995, poi non e` piu` successo nulla. In ogni caso la cultura dello sport deve partire dalla base. Quando vedi un calciatore che cade simulando e si dice alla ‘Domenica Sportiva’ che e` stato ‘furbo’ e non ‘ladro’… si parte anche dai giornalisti che sanno e non parlano, come nel caso Moggi. Tutto sta bene a tutti, poi quando scappano i buoi…”