Gianluigi Buffon, un balilla d’oro: ci scommetto!

Buffon è stato archiviato in merito all'accusa di calcio scommesse: avrebbe infatti giocato (cifre astronomiche, su vittorie istantanee, due secondi e via mille euro…) su altre partite e in fin dei conti con i soldi suoi, ci fa quel che vuole.
Il 19 novembre 1995 Gianlugi Buffon fa il suo esordio in serie A a 17 anni, in Parma Milan, che finisce zero a zero. Da lì comincerà la sua inarrestabile carriera che lo porterà alla Juventus, alla Nazionale, alla vittoria di scudetti e coppe, compresa quella del mondo.

In lizza per il Pallone d'oro, se lo è visto sfilare al fotofinish dall'altro ex juventino, Fabio Cannavaro. Benché genoano e generalmente “simpatico” nelle sue più recenti apparizioni televisive – mi riferisco in particolar modo alla sua presenza in “Le partite non finiscono mai”, programma del lunedì sportivo de LA7, uno dei migliori format di quest'anno, non mi riferisco invece alle pubblicità di giocattoli…- Buffon nasconde qualche scheletro nell'armadio a partire dall'ultima vicenda, tutt'altro che chiara, delle scommesse. Il suo avvocato, già legale di alcuni poliziotti imputati al processo per l'irruzione alla scuola Diaz del luglio 2001, aveva già ampiamente anticipato l'archiviazione mesi fa: feste e capodanno tranquilli per Gianlugi. Infatti.

Gli italiani chan le palle
Nel 1999 la prima “buffonata”: il ragazzino si presenta in campo con la solita maglietta da portero, ma taggata in proprio: “Boia chi molla” c'è scritto.
Viene deferito. Il /Resto Del Carlino /propone a suo modo la questione (e già rieccheggiano revisionismi storici che allora forse erano rari, oggi decisamente di dominio pubblico, ahimè):/ “Il «mostro» è servito. Gianluigi Buffon è stato deferito alla commissione disciplinare della lega nazionale professionisti . Quella scritta sulla maglietta «Boia chi molla» di presunto stampo fascista che il saggio Zoff ha definito una goliardata, rischia di far squalificare il portierone di Parma e Nazionale. Da quest'estate vige infatti la regola che vieta ai calciatori di indossare magliette con slogan vari, come è successo l'anno scorso. Peccato poi che Weah — a Lecce indossò anche lui maglietta con lo slogan «gol» — è stato graziato: due anni e mezzo fa Lucarelli esultò a Livorno alzando la sua maglietta azzurra under 21 e facendo spuntare un bel Che Guevara, dono degli ultras livornesi. La passò franca: non c'era la norma e poi c'era il Che, sinonimo di immunità.” /Zoff la definiì una goliardata. E certo.

Doppie palle
Settembre 2000: è tempo di scelta dei numeri da avere sulla schiena. Il marketing depoetizza il calcio e concede ad ogni giocatore un numero proprio. Fioccano i 99, portieri con il 10, centravanti con il 3 (perché numero dell'idolo dell'NBA….), alla faccia del 2 terzino destro, del 5 stopper o centro mediano metodista (Falcao), il 9 il centravanti (anche se io ho sempre preferito la scelta degli Albioni di avere l'8 e il 7 come numero dei goleador), del 10 fantasista. Buffon, originale come al solito, sceglie l'88 (per i nazi 88 equivale a Heil Hitler poiché la H è l'ottava lettera dell'alfabeto). Bufera, quasi, di nuovo. "Sono dispiaciuto soprattutto per la mia famiglia che mi ha insegnato valori che nulla hanno a che vedere con quello di cui mi si accusa. In casa abbiamo parlato piu' volte dell'olocausto e dell'antisemitismo ed essere accusato di queste cose mi fa soffrire. Ma se questo fatto continuera' a creare problemi sono disposto a cambiare maglia", fa sapere Buffon che riferisce l'88 al fatto “di entrare in campo con i doppi attributi”. Zoff non si esprime.

Popopo e forza nuova
Poi arriva la Juve, lo stile Juve, ed eccolo con il numero 1 e un po' di anni di silenzio o al massimo, di gossip, per le gnocche alle quali Buffon si accompagna. Poi il ragazzo cresce, sembra cambiato, vince il Mondiale e insieme agli altri si presenta al Circo Massimo a gustarsi l'orgia di popopopopo. Ma anche in quell'occasione il ragazzaccio fa la sua bravata (tutti i termini sono volutamente eufemistici…ma sono quelli utilizzati dai media attuali): ebbro di gioia sventola un tricolore con scritto «Fieri di essere italiani. Fidene presente» (Fidene è un quartiere romano, ndr). In basso al tricolore una bella croce celtica. Ci scommetto che Buffon è destro.

One Reply to “Gianluigi Buffon, un balilla d’oro: ci scommetto!”

Comments are closed.