«Nessuno
petarda, nessuno fumogena, nessuno coltella, nessuno bandiera.
Nessuno allo stadio», cantavano Elio e le Storie Tese nel 1994.
L'ironia potrebbe finire qui. Dal 1995 al 2007 sono passati 12 anni,
vari decreti legge anti violenza, molti soldi, miliardi di parole,
ogni volta uguali. Da «Spagna» all'ispettore Raciti, il
tempo ha anche constatato la sconfitta di idee da parte del mondo
ultras e la vittoria del calcio moderno. Come tra due guerre, gli
equilibri sono cambiati, la socialità si è involuta, il
«territorio stadio» sarà in ordine e disciplinato.
Non è cambiato niente, è cambiato tutto. Continue reading “Da Spagna a Raciti fino all’utlimo stadio”
The Day After
Cronaca in soggettiva della ripresa del campionato allo Stadio Olimpico di Roma:
strani giorni questi.
strani giorni per chi è abituato ad andare allo stadio dalla fine degli anni 70.
strani giorni per chi ha visto questo mondo cambiare, trasformarsi, chiudersi, alienarsi.
mi sveglio con la sensazione che non ho voglia di andarci.
mi capita sempre più spesso ma so bene che se rimanessi a casa sarebbe peggio.
strani giorni per chi è abituato ad andare allo stadio dalla fine degli anni 70.
strani giorni per chi ha visto questo mondo cambiare, trasformarsi, chiudersi, alienarsi.
mi sveglio con la sensazione che non ho voglia di andarci.
mi capita sempre più spesso ma so bene che se rimanessi a casa sarebbe peggio.
Quanta retorica, quanta ipocrisia per dire: repressione, repressione, ordine, severità
''' da liberazione del 06.02.07'''
Quanta retorica, quanta ipocrisia per dire: repressione, repressione, ordine, severità
di Massimo Ilardi
di Massimo Ilardi
Condannare la violenza è giusto, ma condannarla con argomenti che fanno rabbrividire la ragione vuol dire esercitare la stessa violenza che è esplosa sulle strade di Catania.
ucci ucci, sento odor di… felino
tratto da: http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4243850
Fatti Catania: ultra` `Morti?Pochi in percentuale`
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(AGM-DS) – Milano, 6 febbraio – Nomi e cognomi in questi casi non se ne fanno. Pero` e` giusto anche sentire chi vive, o ha vissuto la realta` della curva. Cosi`, dopo i tragici fatti di Catania, Datasport e` andata a sentire chi della curva ha respirato per anni l’acre odore dei fumogeni. Ne` nomi, ne` iniziali: chi ci risponde preferisce farsi denominare ‘ex assiduo frequentatore della Curva Sud del Milan’.
Le sue risposte pero` sono dirette, senza giri di parole, lontane dalla ricorrente ipocrisia che ha spesso riempito i media negli ultimi giorni.
Le sue risposte pero` sono dirette, senza giri di parole, lontane dalla ricorrente ipocrisia che ha spesso riempito i media negli ultimi giorni.
Il dito medio di Capello…
Parole altrui, ma sacrosante…
Il dito medio di Capello, rivolto non ai "propri" tifosi, ma ai tifosi della squadra che lui allena (e si noti bene la differenza, e' sostanziale), e' il gesto piu' infame di questa nuova stagione pallonara.
Lo commenta Paolo Ziliani, che e' piu' bravo di me. 🙂